BLOG

2018 l’anno di Leonardo: ecco a voi … l’uomo!

By 14 Gennaio 2018 Marzo 29th, 2018 No Comments

2018 l’anno di Leonardo: ecco a voi … l’uomo!Foto Blog 0218.001

A volte le idee nascono e si sviluppano in tempi e fasi successive.
Un’intuizione, una connessione tra eventi diversi accende una lampadina.
Non è ancora pronta a vedere la luce, ma quell’idea sta li, aspetta di essere rielaborata, analizzata, perfezionata.

Ne La bottega dove nascono le idee (post del 14/5/17) scrivevo della bottega fiorentina e di quel periodo straordinario della nostra storia che fu il Rinascimento e citavo in particolare la bottega del Verrocchio dove Leonardo fece il suo apprendistato.
 
Leonardo trascorse in questo ambiente creativo i dodici anni seguenti, un periodo durante il quale seguì diligentemente il corso rigoroso di un apprendistato tradizionale. Doveva dedicarsi al disegno su tavoletta e ad acquisire familiarità con i materiali dell’artista, che non si potevano di certo comprare già fatti. Era necessario miscelare i colori freschi ogni giorno, dopo aver sfarinato i pigmenti; Leonardo doveva imparare a fabbricare i pennelli, a preparare gli smalti vitrei, ad applicare l’oro dei fondi, e alla fine, dopo molti anni, a dipingere. Inoltre, avrebbe assorbito una quantità notevole di conoscenze tecniche osservando il maestro al lavoro su progetti di ogni tipo. Con il passare del tempo, mentre affinava le sue capacità imitando i più anziani, Leonardo, insieme agli altri apprendisti, avrebbe partecipato sempre più alla produzione della bottega fino a essere nominato a sua volta maestro ed essere accettato nella corrispondente associazione, o corporazione.
Nella bottega del Verrocchio, Leonardo non fu iniziato soltanto alle competenze tecniche e artistiche, ma anche a molte entusiasmanti idee nuove. La bottega era un luogo in cui ogni giorno c’erano discussioni animate sugli ultimi eventi. La sera si faceva musica; gli amici e i colleghi del maestro passavano per scambiare progetti, schizzi e novità tecniche; scrittori e filosofi in viaggio vi facevano visita quando capitavano in città. Molti degli artisti più importanti del tempo frequentavano la bottega di Verrocchio. Botticelli, Perugino e Ghirlandaio vi trascorrevano del tempo quando già erano maestri provetti per apprendere tecniche inedite e discutere idee nuove.
La bottega fiorentina del Quindicesimo secolo favoriva una sintesi unica di arte, tecnologia e scienza.
(Fritjof Capra – La scienza universale)

Leonardo da Vinci è l’incarnazione dell’idea di “uomo universale” tipica del Rinascimento: uomo universale o anche polimata (dal greco polymathes, “molto istruito”) è l’espressione usata per indicare una persona particolarmente erudita, che eccelle in molteplici campi, nell’arte come nella scienza.

Modello esemplare di uomo universale è senza dubbio Leonardo da Vinci. Considerato uno dei più grandi geni dell’umanità, maestro in tutte le arti, precursore del metodo sperimentale, ricercatore visionario (ossia capace di “visioni” spesso lungimiranti e quasi profetiche, in anticipo sulla sua epoca) nei più disparati campi della conoscenza, Leonardo fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, geologo, geografo, botanico, oltre a condurre per primo ampie ricerche in campo anatomico. (Wikipedia)

Una grande eredità quella che Leonardo ha lasciato: alcuni tra i dipinti più famosi di tutti i tempi e il ritratto per eccellenza, la Monna Lisa, che ancora fa discutere. Migliaia di schizzi nei suoi codici e un’incessante e continua ricerca di una mente tutta volta all’esplorazione.

Nel 2019 ricorrerà il cinquecentesimo anno dalla sua morte (2 maggio 1519) e nonostante i secoli che ci separano da questo personaggio incredibile, studiato da tanti, e conosciuto da tutti, egli ha ancora tanto da darci e per citare Sigmund Freud, “noi lo onoriamo imparando da lui”.

È diventata una tradizione, per noi di Heiko Xplore, dedicare l’anno che si apre a figure iconiche o idee fonte d’ispirazione, per questo abbiamo pensato di dedicare il 2018 proprio a Leonardo da Vinci che, con la sua infinita sete di conoscenza, le sue incredibili abilità, rappresenta la creatività, l’innovazione, l’immaginazione e la continua tensione a migliorare.

Le suggestioni di Leonardo suggeriscono anche altre riflessioni:

Naturalmente li omini boni desiderano sapere (Leonardo – Scritti scelti).
Per essere “uomini buoni”, efficaci e efficienti, per dirla con il linguaggio corrente, è indispensabile dedicare il giusto tempo all’acquisizione di nuove conoscenze.
 
La scienza è il capitano, e la pratica sono i soldati (Leonardo – op.cit).
Di questi tempi, alcuni danno priorità all’esperienza, promuovono corsi basati sul racconto di storie di successo, case history o personaggi che si raccontano e raccontano la loro esperienza; senza nulla togliere al piacere dell’emozione e del divertimento, noi impariamo strutturando le nostre conoscenze e applicandole, cioè, come ben detto da Leonardo, servono sia teoria che pratica.

Chi poco pensa, molto erra (Leonardo – op.cit.).
Possiamo imparare dal maestro fiorentino l’arte di ben pensare (mind-fitness) e di guardare al mondo da diversi punti di vista e trovare il tempo per farlo.

Il Rinascimento, vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un’età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell’umanesimo. (Wikipedia)

Il collegamento e l’idea, per noi particolarmente affascinante e stimolante, è proprio nel costruire un “nuovo modo di concepire il mondo e se stessi”: un nuovo modo di concepire l’azienda e le persone che ci lavorano, i modelli di leadership, le competenze, ma non solo, anche la società e le sue relazioni e rapporti, idea rappresentata dalla nostra tag-line “design a better world”.
Abbiamo identificato, tempo fa, come ambito del nostro piccolo contributo, proprio il mondo dell’impresa e i suoi attori.

Curiosità, immaginazione, metodo, arte, scienza, tutti questi aspetti confluiscono in Leonardo per generare innovazioni, visioni, suggestioni, mondi possibili, in una creatività che raggiunge livelli elevatissimi.
C’è molto, in Leonardo, per l’uomo moderno.

Il famoso romanzo di Dan Brown, il Codice da Vinci e il fortunato film che ne è seguito con Tom Hanks come protagonista, hanno in qualche modo riaperto la curiosità su questo personaggio, gigante del pensiero, mischiando realtà e finzione e rendendone i contorni molto spesso sfumati (lo “sfumato” era una delle tecniche preferite di Leonardo, da lui inventata e applicata proprio nei suoi famosi dipinti e disegni).

Leonardo è tuttavia la miglior esemplificazione, anche se non l’unica, delle incredibili capacità e qualità dell’uomo, della sua capacità di pensare, di immaginare e di costruire. A queste qualità noi guardiamo come fonte di suggestioni e di ispirazioni.

Il Rinascimento ha prodotto una serie lunghissima di personaggi mirabili: Michelangelo, Raffaello, Niccolò Macchiavelli, Filippo Brunelleschi, Bramante, Luca Pacioli, ecc. ecc. Straordinaria dimostrazione di come l’ambiente e il contesto siano determinanti nel creare le condizioni per far nascere e sviluppare creatività e innovazione.
Molto prima della Silicon Valley, c’era il Rinascimento italiano, con le sue botteghe, i suoi artisti, i suoi pensatori e i suoi scienziati.
Un contesto e un ambiente che si possono e si dovrebbero ricreare, a livello di impresa, di territorio, di comunità.
Con irriverenza sostengo che, in Italia, di Steve Jobs ne abbiamo prodotti una serie. Quello che ci è sempre mancato è stata la capacità di tradurre tutta questa creatività in un modello sostenibile e replicabile.
Così è stato anche per la pizza o il caffè, che abbiamo esportato in tutto il mondo senza riuscire a creare le condizioni per trasformarle in modelli di business (si pensi a Starbucks o Pizza Hut o alle altre tipiche catene americane) appunto sostenibili e replicabili.

Abbiamo, quando parliamo di design o di prodotti, immaginazione e curiosità.
Quando parliamo di imprese, organizzazioni o sistemi di management, abbiamo, invece, indifferenza o disinteresse, copiamo i modelli di altri e abbiamo poco metodo.

E se Leonardo diventa il simbolo di innovazione, immaginazione, metodo, arte e scienza e il Rinascimento, con le sue botteghe e la creazione di nuovi concetti e nuovi mondi, un’epoca ricca di suggestioni da cogliere e di spunti da sviluppare, c’è davvero molto su cui lavorare e da ripensare, anche e soprattutto per le organizzazioni.

Tristo è quel discepolo che non avanza il maestro.
Leonardo

E noi non vogliamo essere tristi, vero?

Design a better world
Buona settimana
Massimo

 

    Pubblichiamo un nuovo post ogni settimana, se desideri riceverlo iscriviti:

    Nome e cognome (richiesto)

    Professione

    Indirizzo email (richiesto)

    Condividi l'articolo

    Leave a Reply