BLOG

Human spammer…

By 28 Agosto 2018 Luglio 9th, 2019 No Comments

Bentornati!
Vacanze purtroppo finite e si ricomincia.

Una piccola anticipazione su un paio di workshop interessanti: il 27 e 28 settembre saremo a Vicenza con Impatto-Influenza, il nostro Laboratorio per sviluppare, creare e comunicare idee ed esperienze tenuto a quattro mani da me e Silvia Montagnini (autrice e attrice).
A metà ottobre avremo invece il piacere di ospitare Bob Emiliani per un workshop su Speed Leadership, un approccio innovativo per rendere operativo un concetto a volte metafisico, quello della leadership, trattandolo come un insieme di processi da applicare, apprendere e migliorare.
Due occasioni importanti per migliorare la comunicazione d’impatto (Impatto-Influenza), fondamentale per chiunque debba proporre idee o progetti influenzando e convincendo la propria audience e aggiornare il proprio stile di leadership (Speed Leadership).
Non perdeteli!

Un’idea intrigante: human spammer!
Devo l’idea di human spammer a Austin Kleon che ne parla nel suo affascinante libricino Semina come un artista:
“La comunità degli scrittori è piena di sfigati che vogliono essere pubblicati dalle riviste, anche se poi non leggono le riviste da cui vorrebbero essere pubblicati” dice lo scrittore Dan Chaon. “
 
(…) Definisco queste persone spammer. Sono ovunque, ed esistono in ogni professione. Si rifiutano di pagare i prezzi necessari, vogliono tutto subito. Non vogliono ascoltare le tue idee; vogliono parlarti delle loro. Non vogliono andare a nessun spettacolo, ma ti sommergono di volantini per strada, strillando di andare al loro.
Dovresti provar pena per queste persone e per le loro illusioni. E’ come se nessuno le avesse mai informate che il mondo non ci deve nulla.
Certo, non sono soltanto le nullità a diventare spammer: ho visto molte persone interessanti e di successo subire la trasformazione. Il mondo si riduce a loro stessi e al loro lavoro. Non trovano tempo per interessarsi ad altro che a se stessi.

(…) Lo scrittore Blake Butler parla di essere un nodo aperto. Per ricevere qualcosa bisogna dare qualcosa. Se vuoi essere notato, devi notare. Taci e ascolta, di tanto in tanto. Rifletti. Sii attento. Non diventare uno spammer. Sii un nodo aperto.
(A.Kleon – Semina come un artista)

Chiediamo un piccolo aiuto a Wikipedia:
Lo spamming, detto anche fare spam o spammare, è l’invio anche verso indirizzi generici, non verificati o sconosciuti, di messaggi ripetuti ad alta frequenza o a carattere di monotematicità tale da renderli indesiderati (generalmente commerciali o offensivi) ed è noto anche come posta spazzatura (in inglese junk mail). Può essere attuato attraverso qualunque sistema di comunicazione, ma il più usato è Internet, attraverso messaggi di posta elettronica, chat, tag board, forum, Facebook e altri servizi di rete sociale.
Chi invia messaggi spam è indicato spesso con il neologismo spammista (spammer in inglese).

E Internet che ha portato molte cose belle ha portato anche tanti spammer.
Lo spamming è il cugino informatico del bla-bla-bla.

Cos’è un “bla-bla”?
Ecco una definizione sintetica fornita dalla Treccani:
Bla bla: Espressione onomatopeica, di uso internazionale, per indicare un discorso o un chiacchiericcio vano, futile, senza costrutto.
Che finisca con “h” (blah-blah) oppure senza, il significato ha a che fare con le stupidaggini o le affermazioni vuote.
Ci stiamo riempiendo di bla-bla, dalla televisione, ai “social”, ai politici, ad aspiranti (o presunti tali) guru, a famosi imprenditori, è tutto un fiorire di stupidaggini.
(The Reality Gap. Post del 21 maggio 2017)

In questo triste e travagliato mese di agosto, il cui colore preminente è stato sangue e devastazione (dal disastro a Bologna, al ponte di Genova con il suo pesantissimo crollo fisico e il pesantissimo bilancio di vite umane, ai turisti travolti dalla piena in Calabria); human spammer e bla-bla hanno inondato i social generando un rumore continuo fatto di fake-news, post-verità e tanto, tanto spam.
Sembra che l’approfondimento, la riflessione, la buona educazione e il rispetto siano parole d’altri tempi.
In alcuni “social” a prevalere sono l’insulto, la battuta feroce, l’affermazione pesante, l’autocelebrazione, l’ostentazione, la patologica reiterazione di contenuti banali (ma chi li guarderà mai?) in altri, anche nei social più legati al business, le ovvietà, la pubblicità neanche tanto mascherata, le ricette “facili”, le “mode”.

A voi, amici/lettori, consiglio un bellissimo libro che chiarisce molto bene dove i grandi di Internet stanno andando a parare: the Four. I padroni. Il DNA segreto di Amazon, Apple, Facebook e Google di Scott Galloway.

La materia prima, ovvero il petrolio per Facebook sono i miliardi di identità personali che segue e conosce in modo sempre più dettagliato. I soldi facili risiedono nel suo portafoglio di persone. In confronto gli occhiali per la realtà virtuale, il segreto dell’immortalità, la posa dell fibra ottica, le auto a guida autonoma e altre opportunità di business rappresentano guadagni molto meno sicuri. Se le persone ti dicono, con i loro clic, like e post, che odiano certe cose e ne amano altre, a quelle persone è facile vendere roba. Chiaro come il giorno. Facile come il petrolio in Arabia.
 
(…) I moderati sono difficili da prevedere e da coinvolgere. Immaginate un video in cui un tizio in cardigan discute, in tono equilibrato, i pro e i contro del libero scambio con il Messico. Quanti clic riceverebbe? Il marketing rivolto ai moderati è come il fracking del gas naturale: lo si pratica solo se le alternative più semplici non sono disponibili. Ecco perché veniamo esposti sempre meno a contenuti pacati e ragionevoli.
Quindi Facebook, come gli altri media che operano in base agli algoritmi, non si cura affatto dei moderati.
 
(…) I post che ricevono più clic sono quelli aggressivi e arrabbiati. E quei clic fanno aumentare lo hit rate del post, che lo fa salire in classifica sia su Google sia su Facebook. Il che a sua volta attira nuovi clic e nuove condivisioni. Nei casi migliori (peggiori) – li vediamo ogni giorno – l’articolo o il video diventano virali e raggiungono decine o centinaia di milioni di persone. E tutti sprofondiamo sempre più nelle nostre bolle.
Ecco come questi algoritmi rinforzano la polarizzazione nella nostra società. Possiamo ritenerci creature razionali, ma nel fondo del nostro cervello abita l’istinto di sopravvivenza, che divide il mondo in “noi” e “loro”. Rabbia e indignazione sono facili da innescare.
(…) I politici possono sembrare radicali, ma in realtà si limitano a reagire agli stimoli dell’opinione pubblica e alla rabbia che accumuliamo ogni giorno sulle nostre home page, nella nostra marcia verso l’estremismo.
(Scott Galloway – the FOUR)

La Rete ha grandi opportunità e potenzialità purché sia usata con saggezza e in ogni caso non è né possibile né auspicabile un ritorno al passato.
Che fare allora?
E’ una delle domande a cui cercavo una risposta nel post citato più sopra:
Già come filtrare?
Umberto Eco terminava la sua “bustina” sostenendo che i giornali dovrebbero invece dedicare almeno due pagine ogni giorno all’analisi di siti web (così come si fanno recensioni di libri o di film) indicando quelli virtuosi e segnalando quelli che veicolano bufale o imprecisioni.
Non credo succederà mai…
(The Reality Gap. Post del 21 maggio 2017)

Mah…!

Ascoltare, conoscere, capire, riflettere, approfondire … verbi che implicano “azioni” che possono e sempre di più dovranno essere una guida e un impulso ad apprendere.
Conoscenza, intelligenza e riflessione sono l’unico antidoto che realisticamente possiamo utilizzare.
Non sarò mai un blogger di successo perché continuo a deviare dalla regola di scrivere “pezzi” brevi e sintetici, ma a volte la sintesi va a scapito della comprensione e della chiarezza espositiva e quando un argomento è “caldo”, capire è fondamentale come lo sono gli argomenti a supporto della discussione.

Nell’impossibilità di poterci veder chiaro, almeno vediamo chiaramente le oscurità.
Sigmund Freud

Ah … e se dovessi mai diventare uno spammer… per favore fatemelo sapere!

Design a better world!
Buona settimana
Massimo

    Pubblichiamo un nuovo post ogni settimana, se desideri riceverlo iscriviti:

    Nome e cognome (richiesto)

    Professione

    Indirizzo email (richiesto)

    Condividi l'articolo

    Leave a Reply