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Non pensare: non ne hai l’equipaggiamento.

By 17 Maggio 2015 Marzo 29th, 2018 One Comment

Non pensare: non ne hai l’equipaggiamento.

(Kevin Costner da Bull Durham – Un gioco a tre mani)Blog 2115Nutri la tua mente con grandi pensieri, perché non arriverai mai oltre a quello che tu pensi. (Benjamin Disraeli)

L’equipaggiamento lo dobbiamo costruire e acquisire ed è un’operazione che dura tutta la vita. Dobbiamo, ritmicamente, alternare azione e pensiero.
Esistono persone ben equipaggiate che riescono a pensare in modo efficace e purtroppo altre che non vogliono o non sono interessate a coltivare la disciplina del ben pensare (MIND FITNESS) e preferiscono agire senza troppo riflettere con conseguenze nefaste per loro e per gli altri, altre che non amano né pensare né agire e si limitano a lasciar andare e a seguire l’onda.

Voi guidate di sicuro una macchina, lavate i panni con una lavatrice, telefonate con un cellulare, navigate qua e là su Internet, create da soli i vostri video delle vacanze, guardate la televisione e ascoltate musica registrata su cd. Io non so di quali apparecchiature utili o inutili vi siate muniti nel corso della vita, ma di una cosa sono certo: quanto più complicati e costosi erano questi strumenti, tanto più approfonditamente avete dovuto studiarne le istruzioni per capire le cose fondamentali da fare per usarli e ciò a cui fare attenzione per farli durare più a lungo possibile.
Voi possedete anche un cervello. E lo usate, più spesso di quanto crediate – in ogni caso più spesso di tutte queste macchine e apparecchiature -, per orientarvi nella vita e procurarvi di tanto in tanto un piccolo momento di felicità. Ma, finora, un’occhiata alle istruzioni per l’uso del vostro cervello non l’avete data. Perché?
(Gerald Huther – Il cervello compassionevole) 

Già, perché? Forse perché richiede fatica, impegno e disciplina costante, proprio come ottenere dei risultati andando in palestra o praticando uno sport. Non a caso l’ho definita MIND FITNESS. E per praticare la Mind Fitness non si può scaricare “un’app” da Internet, te la devi costruire da solo. Possiamo lavorarci insieme, proprio come farebbe un personal trainer o un coach, ma il lavoro lo devi fare tu. Ti posso proporre delle cose, come quando si mostrano degli esercizi o dei movimenti, ma poi se tu che devi applicarli.

Se eravate dell’idea che il vostro cervello funzionasse perfettamente da solo, purtroppo vi stavate sbagliando. Il cervello funziona con l’aiuto dei circuiti di cui è dotato. La qualità dei circuiti interni e la possibilità che siano applicati per risolvere problemi dipendono fondamentalmente dal modo in cui avete usato il vostro cervello fino a questo momento.
(Gerald Huther – op.cit.)

Qual è la qualità del tuo modo di pensare? E’ efficace? Ti aiuta a risolvere in modo efficace ed efficiente i problemi (personali e/o professionali)? Oppure ti ritrovi ingabbiato nei problemi di sempre? Forse varrebbe la pena di riconsiderare a come stai utilizzando il tuo cervello e le incredibili capacità e potenzialità che esso ha. La Gioconda, la volta della Cappella Sistina, l’aeroplano, la penicillina, l’iPhone e Internet, solo per citarne alcuni, sono venuti proprio da li.

Tutto ciò che si è avuto in regalo, e che non è una cosa morta, ma vive e si sviluppa – come ogni bambino, ogni relazione con un’altra persona, ma anche il vostro cane o il vostro orto – ha bisogno di particolare attenzione e di cura coscienziosa. Per il cervello è lo stesso. (Gerald Huther – op.cit.)

Dobbiamo curare lo sviluppo del nostro cervello con attenzione e cura coscienziosa.
Divago brevemente per ricordare che le aziende sono un insieme di cervelli posseduti da persone e che anche dei loro cervelli si dovrebbe avere attenzione e cura coscienziosa, beh insomma, avete capito il punto…
Nel sesto e settimo secolo in Giappone artisti e artigiani svilupparono una particolare sensibilità rispetto alla qualità delle loro opere e inseguivano l’ideale della perfezione. Oggi questo processo è conosciuto con la parola kaizen (改善), ovvero miglioramento continuo, l’aggettivo continuo implica che gli sforzi per migliorare non hanno mai fine. E’ un principio così fondamentale che ha applicazioni non solo nel mondo del business, ma anche a livello personale; è sufficiente qui ricordare, a titolo d’esempio, la continua ricerca di un artista o di un atleta nel tentativo di produrre opere sempre più di alto livello. E ancora, un designer che sviluppa un nuovo prodotto o ne migliora uno esistente, sta operando proprio secondo questo principio. Anche l’uso delle nostre capacità cognitive può essere continuamente migliorato con una pratica costante nell’arte del ben pensare. Sotto l’influenza di kaizen la regola tradizionale giapponese è di fare sempre il proprio meglio per avvicinarsi appunto alla perfezione. Sia in ambito professionale che artistico, la ricerca è la realizzazione di un “capolavoro”, questo principio trova espressione nella parola kessaku (傑作) che vuol dire appunto creare capolavori.
Due principi affascinanti: migliorare continuamente (kaizen) per realizzare il meglio di cui si è capaci (kessaku), un’aggiunta al nostro programma di lavoro per continuare a realizzare e perfezionare il nostro potenziale. Con questi due principi, risuonano in sintonia le parole di Michelangelo: Signore, fa che io possa sempre desiderare più di quanto riesca a realizzare.

Un miglioramento e uno sviluppo delle nostre capacità mentali (osservazione, pensiero) producono risultati più efficaci e migliorano anche la qualità della vita. Un altro esperto, Edward de Bono, ha detto: Noi agiamo sulle informazioni, non sui dati. E, contrariamente a quello che è stato insegnato alla maggioranza degli scienziati, i dati non possono trasformarsi in informazioni senza idee. E’ necessario imparare a come generare idee tanto quanto apprendere e processare i dati. Dobbiamo cioè, imparare a generare nuove idee se vogliamo sviluppare modelli originali, nuove teorie, inventare soluzioni e se vogliamo trovare un significato nella mole soverchiante di dati che ci arrivano da tutte le parti. Se ci riportiamo per un attimo al business, emerge con evidenza come la costruzione di una nuova strategia, ad esempio, richieda una lettura non tradizionale del mercato o come la creazione di un prodotto nuovo vincente, richieda il saper sviluppare nuovi concept.

Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per non fermarci e chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia , e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle. (Tiziano Terzani)
Ritroviamo la dimensione del tempo o meglio del ritmo, per pensare e per agire.

Ma pensare ha un costo, richiede tempo, energia e la volontà di farlo: Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio. (Ludwig Wittgenstein) Il coraggio di trovare il tempo, di pensare, di fare delle scelte e di agire.

Abbiamo il nostro capolavoro da creare; prima di ogni altra cosa la vita è il nostro kessaku, dedichiamogli il tempo e gli sforzi che richiede e che merita.

The meaning of life is to find your gift.
The purpose of your life is to give it away.
Pablo Picasso

Buona settimana
Massimo

 

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