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Ogni giorno per tutto il giorno…

By 31 Gennaio 2016 Marzo 29th, 2018 No Comments

Ogni giorno per tutto il giorno…

Django

 

DJANGO UNCHAINED
Te ne vai. E questo è ciò che ti porti. Il tuo muso nero è la sola cosa di cui quei capoccioni della grande casa hanno parlato in queste ultime ore. Di colpo, bianchi che non hanno mai fatto una pensata nella vita, se ne escono con mille idee per farti fuori. E bada, molte di queste idee hanno in comune fotterti le parti basse. (…) Allora ho detto “Cazzarola! I negri che vendiamo alla LeQuint Dickey fanno una fine peggiore”. E quelli giù a dire “Frustiamolo a morte! Gettiamolo al mandingo! In pasto ai cani di Stonecipher!”. Allora io “Che c’è di speciale? Che c’è? Lo facciamo continuamente! Porco Demonio, i negri che vendiamo alla LeQuint Dickey fanno una fine peggiore?!”. Guarda, combinazione: non come mai, Miss Lara se ne esce con la brillante idea di dare il tuo culo alla LeQuint Dickey Mining Company.

E come schiavo della LeQuint Dickey Mining Company, da adesso in poi, fin quando morirai, ogni giorno per tutto il giorno, non farai che alzare e abbassare una mazza, trasformando grandi sassi, in piccoli sassi. E quando arrivi lì, quelli ti levano il nome. Ti danno un numero e una mazza in mano, e dicono “Al lavoro!”. Una parola insolente e ti tagliano la lingua, e lo sanno fare bene, non perdi sangue. Ohh, lo sanno fare benissimo. Ti fanno lavorare. Ogni giorno per tutto il giorno, finchè ti spacchi la schiena. Quel giorno ti danno un colpo di mazza e ti buttano nella fossa dei negri. E quella sarà la fine della tua storia, Django.
(Stephen interpretato da Samuel L.Jackson in Django Unchained)

Ogni giorno per tutto il giorno, ciascuno di noi prende la sua mazza e si mette al lavoro.

Fortunatamente dai tempi di Django le cose sono un po’ cambiate e le LeQuint Dickey Mining Company di oggi non sopprimono i propri dipendenti … magari si limitano a tagliare qualche testa nei casi peggiori, o li demansionano, o li demotivano, o non li ascoltano. Ma niente di così grave come l’eliminazione fisica … oppure no?
Purtroppo persone di una certa età che perdono il lavoro per una ragione o per l’altra, sono destinate a riempire le file dei disoccupati o a entrare nell’angusto mondo del precariato. Proprio in questi giorni ho sentito di una persona che, dopo un anno e mezzo di tentativi infruttuosi per trovare un nuovo lavoro, ha deciso di andare in Messico a cercare miglior fortuna.
Le statistiche dicono che il numero di giovani che va a cercare opportunità all’estero è aumentato notevolmente in questi ultimi tempi. E questo nel momento in cui televisione, giornali e anche le associazioni degli industriali ci dicono che va tutto bene e che l’economia si sta riprendendo. E meno male!

Tranquilli però! Non intendo spingere l’analogia oltre il consentito e far strani paralleli tra le aziende di oggi e la LeQuint Dickey Mining Company, lascio a voi, amici lettori il compito di riflettere su eventuali somiglianze. Della vicenda mi interessa un altro aspetto.

Django riesce, dopo varie peripezie, ad affrancarsi dalla sua condizione di schiavo, a ottenere la libertà e a ricongiungersi con la moglie.
La metafora che intendo evidenziare è che, Django, decide di non subire il suo stato ma di intraprendere un percorso, aiutato dal dottor Schultz, che lo porterà alla libertà.

Nel post di settimana scorsa indicavo una formula che, nella sua elegante semplicità, esemplifica il cambiamento (Il significato della leadership e la leadership del significato, post del 24/1/16):
Equazione del Cambiamento (Beckhard e David Gleicher):
C= I x V x P > R

C= Cambiamento; I= Insoddisfazione per lo stato attuale; V= Visione di quello che è possibile; P= Primi, concreti passi intrapresi per realizzare la visione; R= Resistenza.

Poiché I, V, P si moltiplicano, se uno è assente (zero) o basso, allora il prodotto sarà zero o basso e quindi non in grado di vincere la resistenza (R). Per garantire un cambiamento di successo è necessario utilizzare influenza e pensiero strategico per creare visione e identificare quei cruciali, primi passi per realizzarlo. (fonte: Wikipedia)

Per creare un cambiamento è necessario provare insoddisfazione per lo status quo, desiderare una condizione migliore e avere una meta cui tendere. Senza un piano di azione, che traduca la Visione in un percorso, nulla succede. Nel post scrivevo che questo avviene sia a livello personale (micro), che di azienda (macro).
Ne consegue che il cambiamento avviene quando sono ridefinite le priorità (ogni giorno per tutto il giorno!) e si basa sulla convinzione di avere il potere per modificare le cose. Se questi presupposti sono veri, è necessario avviare un processo (piano di azione) che consenta di iniziare ad agire e fare in modo diverso e in linea con gli obiettivi definiti (visione – stato futuro).

La mitologia e retorica del cambiamento è tutta qui.

Senza questi tre elementi, Insoddisfazione, Visione e Primi Passi, nulla succede; il prodotto dei tre deve essere superiore alla resistenza che inevitabilmente il cambiamento induce, sia a livello personale (cambiamento di abitudini) che a livello organizzativo (cambiamento della cultura aziendale = cambiamento nel modo di fare le cose e nei processi).
Il cambiamento avviene allora – ogni giorno per tutto il giorno – modificando l’operatività e facendo in modo diverso.

La ridefinizione delle priorità implica la modifica della conduzione della propria giornata in linea con il piano di azione. Se il piano di azione non è eseguito con disciplina e metodo, ancora una volta non ci sarà cambiamento.

Definizione delle priorità e tempo sono tra loro collegati.

Ogni giorno ricevi 86.400 secondi dalla “Banca del tempo”. A tutti viene data la stessa quantità, senza eccezioni. Una volta prelevato, sei libero di spendere il tuo tempo come vuoi.
La “Banca del tempo” non ti dirà come spenderlo. Il tempo mal speso non potrà essere sostituito. Il tempo non effettua rimborsi.
Il tempo è il tuo più grande regalo. E infatti vale più dei soldi, perché potrai sempre fare più soldi, ma mai più tempo. Insomma c’è una sola e semplice verità: il tuo tempo è limitato. E un giorno andrai in banca e non ne avrà altro da darti. Sarà proprio in quel preciso momento che conoscerai la risposta a questa semplice domanda: ho usato bene il mio tempo?
Ho fatto ciò che mi interessava di più? Ho trovato la mia passione? L’ho inseguita come un cane affamato?
(David Hieatt)

Gli 86.400 secondi, ogni giorno per tutto il giorno, sono quelli che hai da spendere. E ciascuno di noi si deve chiedere se li sta spendendo bene, per cose in cui crede, per fare la differenza e per migliorare un po’ il mondo.

Alcuni amici sono impegnati in profondi cambiamenti, affrontano resistenze anche molto forti e a volte operano nel “vuoto spinto”, lasciati soli da un’organizzazione che non li supporta come dovrebbe. In qualche misura, soprattutto nelle fasi iniziali di un percorso importante, succede. L’insoddisfazione e la visione diventano le luci che illuminano il percorso anche nei momenti difficili. Il piano di azione e il processo diventano le ancore nel cambiare la realtà delle cose.

Tutti quelli che hanno provato a cambiare lo status quo, sia personale sia organizzativo, hanno dovuto affrontare e superare ostacoli, resistenze e momenti di scoraggiamento. Hanno trovato una forza interna che li ha aiutati ad attraversare con successo i momenti bui. Quella forza interna nasce dalla convinzione di agire per creare una nuova realtà, migliore per tutti e dotata di profondo significato.

Ogni giorno per tutto il giorno, attenzione alle giuste priorità, impegno, passione, disciplina, fanno la differenza.
Ogni giorno per tutto il giorno, passo dopo passo, state creando un nuovo futuro, per voi e per le vostre persone.

Nelson Mandela soleva citare spesso la poesia INVICTUS:
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all’altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.

Nella feroce morsa delle circostanze
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo d’ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

Siate padroni del vostro destino e capitani della vostra anima.
Ogni giorno per tutto il giorno.

Buona settimana
Massimo

 

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