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Quanto è importante il tuo progetto?

By 5 Ottobre 2020 No Comments

Il sottotitolo di questo post è più o meno così: 
Ovvero del cimitero degli elefanti dove riposano per sempre i progetti falliti, abbandonati, cancellati, tirati in lungo’.

Un cimitero degli elefanti è un luogo mitologico della cultura africana dove, secondo la leggenda, gli elefanti più anziani si dirigono istintivamente quando raggiungono una certa età per morire lontani dal branco. (Wikipedia)

Un luogo appunto ‘mitologico’ dove riposano tante iniziative ‘terminate’…
Siamo straordinariamente bravi nell’arte della razionalizzazione e della procrastinazione, o detta più semplicemente nel trovare scuse.
Le più gettonate di sempre sono:
NON E’ IN BUDGET – conosciuta anche nella sua variante ‘non abbiamo i soldi’; certi progetti se perseguiti con decisione genererebbero ritorni molto alti e quindi è una scusa falsa.
NON C’E’ TEMPO – non abbiamo tempo per fare bene le cose la prima volta, ma poi lo troviamo per rifarle una seconda, una terza e magari una quarta volta. Quindi paradossalmente è vera e richiederebbe di rompere il circolo vizioso cosa che richiede determinazione.
DA NOI NON FUNZIONA – ne ho scritto nel post il TAO DEL SUCCESSO (14 aprile 2019):
‘Abbiamo sempre fatto così’ è una ben conosciuta frase killer dello stesso tipo della ‘NIH syndrome’
Soprattutto nell’ambito della cultura anglosassone, con not invented here (lett. “non è stato inventato qui”), indicato anche con NIH o con sindrome NIH, ci si riferisce a quell’atteggiamento culturale sociale, aziendale o istituzionale che spinge ad evitare di utilizzare ricerche, normative, prodotti o conoscenze già esistenti a causa delle loro origini esterne e dei loro costi. Il termine è normalmente usato in senso peggiorativo.
(…) Come fenomeno sociale, questa filosofia si manifesta come una mancanza di volontà di adottare un’idea o un prodotto perché proviene da un’altra cultura, dando vita ad una forma di tribalismo. (Wikipedia)

Altre riflessioni si possono trovare in:
Se vuoi far ridire Dio, raccontagli dei tuoi progetti. (24 novembre 2014)
Quanti progetti, piani industriali, studi saranno stati presentati in tutte quelle aziende che non esistono più o sono state acquistate, fuse in altre realtà per sparire dal panorama economico, oppure, purtroppo fallite?

Alcune ragioni di fallimento le ho riportate in:
Too little, too late Syndrome (post 16 settembre 2016)
Too little
A volte progetti ambiziosi o cambiamenti importanti nella strategia non ricevono il necessario supporto, personale e organizzativo.
E’ il “troppo poco”.

Too late
Agire troppo tardi ha conseguenze di solito catastrofiche, in particolare quando c’è un cambio profondo nel mercato (clienti, concorrenti, tecnologie).
Se l’azienda agisce con ritardo, semplicemente rischia di sparire, innescando una spirale negativa che di solito si manifesta con un’importante riduzione di fatturato che brucia risorse rendendo impossibile un cambio di direzione.

A questi ‘casi classici se ne aggiungono un paio molto particolari.
La SCUSA SEGRETA – sono quei progetti che vengono ‘terminati’ perché fastidiosi, ossia progetti che vanno a toccare l’intoccabile o gli intoccabili, ossia l’alta Direzione o il Top Management sempre d’accordo in linea di principio sul ‘cambiamento’ purché riguardi altri da se stessi…

Ultimo in ordine di tempo e new entry è: ‘MA C’E’ IL COVID’
Preoccupate dal rischio di contagio alcune organizzazioni si chiudono ermeticamente all’esterno; un pò come gli abitanti di Bisanzio assediati dai turchi magari discettando sul ‘sesso degli angeli’. Vivono uno stato alterato di totale chiusura che si articola in divieti vari, smart working, ecc. 
Non importa se poi le loro persone non vivono nella vita personale una situazione così asettica e attenta, ma tant’è.
Non vi è ombra di dubbio che la situazione attuale richiede attenzioni particolari e senso di responsabilità, ma questa chiusura totale assomiglia molto alle soluzione dei ‘banchi con le rotelle’…

Ma al di là di tutte queste riflessioni rimane il fatto che forse quei progetti non sono davvero così importanti perché se lo fossero verrebbero portati avanti come tante altre cose e nel rispetto delle regole anti-covid.
Perché vengono allora sospesi o cancellati?
Potrebbero essere cambiate le priorità. Potrebbero essere progetti di ‘moda’, le tante che come le stagioni nel fashion si susseguono nelle aziende. Potrebbe esserci un difetto di analisi, cioè il progetto è sbagliato o inutile. Potrebbero in realtà tradire il fatto che il progetto è giusto ma non ci si crede fino in fondo.

In estrema sintesi si riduce tutta alla domanda che dà il titolo al post: quanto è importante il tuo progetto? 
Se è veramente strategico allora deve essere portato avanti con determinazione, come si porta avanti una fabbrica o la contabilità. 
Non si smette di fare manutenzione alle macchine o agli impianti perché non c’è tempo o perché c’è il Covid.
‘Volere è potere’ recita un vecchio detto e se è importante si deve fare.

Se avessimo tutto il tempo, tutti i soldi e non ci fosse il Covid forse quel progetto nemmeno servirebbe, no?

A volte la realtà supera la fantasia, ora sappiamo dove cercare il cimitero degli elefanti.

Buona settimana
Design a better world
Massimo 

Foto crediti:
Wikipedia – Laika ac from USA – Elephant Skull in Tanzania.

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