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Training within industry, anzi … “within park”.

By 15 Aprile 2018 Aprile 19th, 2018 One Comment

Training within industry, anzi … “within park”.Blog101801Abbiamo appena concluso un training di tre giorni, emozionanti e intensi, all’interno di uno dei più interessanti e coinvolgenti parchi “immersivi” d’Italia: il bio-parco Zoom di Cumiana (To).

CONOSCERE PER CONSERVARE
Entri da curioso visitatore e ti trasformi in un ambasciatore della natura. È proprio questo lo scopo del viaggio: conoscere da vicino un mondo affascinante ma, anche, minacciato e a rischio estinzione, e imparare a salvaguardarlo. Dai voce agli animali insieme a noi perché non ne hanno, nessuno gliela vuole dare e soprattutto perché non possono difendersi.

ZOOM rappresenta questa esperienza diretta.
ZOOM è un luogo magico, fonte di ispirazione e di empatia.
Non un semplice zoo, ma ANOTHER KIND OF ZOO!
Il divertimento e lo stupore lasciano infatti spazio alla consapevolezza della necessità di un’azione concreta, che permetta di conservare le specie a rischio, come sostenere lo studio e la ricerca.
(dal sito ufficiale del parco ZOOM – zoomtorino.it)

Con i suoi 9 habitat terrestri, 2 habitat acquatici, 300 animali e 80 specie, il bio-parco rappresenta un’esperienza unica dove natura, animali ed emozione si incontrano creando magia.

Abbiamo avuto il piacere di essere ospiti all’interno della struttura per l’organizzazione di uno dei nostri Boot Camp chiamato The Instructor, the Man and the Job e cioè Imparare a insegnare – Il “come” per un training efficace.
Consolidare e sostenere le attività di miglioramento dipende essenzialmente dalla capacità dei responsabili di coinvolgere, addestrare e motivare il personale, di trasferire i miglioramenti a tutte le persone coinvolte, di addestrare i nuovi assunti o il personale esistente adibito a nuove mansioni.

Il corso è impostato sul Training Within Industry, metodo sviluppato negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale quando la velocità e la qualità dell’addestramento di nuovo personale erano condizione indispensabile per sostenere lo sforzo bellico.
Training within Industry, primo servizio di emergenza nato per sostenere lo sforzo bellico e sotto la responsabilità della War Manpower Commision, fu istituito nel 1940 e chiuso, alla fine della guerra, nel settembre del 1945.
Esportato in seguito in Giappone e in altri paesi nel mondo, come metodo per assicurare un addestramento efficace ed efficiente fu adottato da Toyota fin dal lontano 1951.
Lavorando con questo metodo oramai da diversi anni, lo abbiamo perfezionato e completato con tutta una serie di elementi nuovi, realizzando così un training attuale, molto pratico e innovativo.
Insieme allo staff del parco, i partecipanti hanno potuto sperimentare e vivere direttamente il metodo apprendendo e analizzando tutta una serie di attività operative che si svolgono all’interno della struttura.
Emerge sempre con forza ed evidenza l’importanza dell’addestramento, attività così spesso trascurata all’interno di molte organizzazioni, sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi.
Parafrasando una frase che ho letto recentemente, smettere di fare formazione per risparmiare soldi è come fermare l’orologio per risparmiare tempo; così molte aziende smettono di fare formazione e addestramento.
Ma non investire sull’addestramento e sulla formazione, cattiva pratica diventata abitudine per molte aziende, significa abbassare i livelli di professionalità e di motivazione delle persone.
Oggi, purtroppo, la formazione, quando viene fatta, deve costare e durare poco.

Pronti a investire milioni di euro grazie a Industry 4.0, ma assolutamente restii a spendere qualche decina di migliaia di euro per le proprie persone.
I risultati poi sono sotto gli occhi di tutti.
E se il settore manifatturiero appare arretrato, quello dei servizi è ancora alla preistoria.

Poiché tutti siamo, alla fine utenti, tutti abbiamo sperimentato e sperimentiamo procedure assurde, maleducazione, incompetenza, errori, tempistiche medioevali.
Le aziende che eccellono nel servizio ai clienti sono davvero poche.
La prima riflessione è che investire in formazione (smettiamola di considerarla un costo!) è redditizio.
La seconda è che strutturare per i neo-assunti seri programmi di addestramento è indispensabile e non è una perdita di tempo.
La terza è che alcune aziende del settore dei servizi dovrebbero fare un po’ meno corsi di PNL o altre amenità del genere e un po’ più di attività serie e concrete (come rivedere i processi per esempio) per erogare servizi che soddisfino i clienti.

Aldilà di queste considerazioni che per l’amico-lettore, suonano oramai famigliari e che rappresentano una piccola battaglia che porto avanti da tempo, l’esperienza di Zoom è interessante perché nel parco, l’interazione e il concetto di cliente diventano una realtà con una sua operatività specifica.
Lo staff del parco deve interagire con migliaia di ospiti, di età, istruzione, provenienza diverse e con diverse aspettative ed esigenze.
La progettazione dell’esperienza che il visitatore vive è assolutamente fondamentale per il successo del parco.
Il successo o l’insuccesso, o se si preferisce, la soddisfazione o l’insoddisfazione dell’ospite, derivano da una cura attenta al minimo dettaglio e mai come in questo caso appare evidente l’importanza dell’addestramento dello staff nel saper agire e reagire appropriatamente alle varie situazioni che un flusso così importante di persone comporta.

Fiumi di inchiostro e miliardi di parole sono state spese e scritte sulla motivazione.
Un bla-bla-bla continuo e a volte inutile.

La cosa che colpisce parlando e interagendo con lo staff del parco è la passione che traspare nel momento in cui parlano del loro lavoro, degli animali, del parco e di quello che fanno per gli ospiti.

Qui sotto il fantastico team di Zoom che ha partecipato al training
(da sinistra: Grazia – Shop; Sara – Risorse Umane; Valentina – Responsabile Education, Research & Conservation; Egle – Keeper; Stefano – Visitor Experience, Simona – Food; il sottoscritto; Bruno – Direttore Operativo; Cristiano – Heiko Xplore).Blog101802

Svolgono un lavoro che, per loro, ha significato, è importante e sanno fondamentale per la riuscita del parco, la soddisfazione degli ospiti e il benessere degli animali che vanno curati con infinite attenzioni e pazienza.
E come non menzionare l’attenta progettazione degli habitat nei quali gli animali si muovono liberi?
Zoom è un parco particolare, dove non ci sono gabbie ma “barriere naturali”, così che puoi vedere la tigre senza la fastidiosa griglia delle sbarre di contenimento.
Insomma, uno staff dove professionalità, cortesia e soprattutto passione si integrano perfettamente.
Lo si percepisce anche nel personale addetto al food e al ristorante, o allo shop spesso affollato da scolaresche che farebbero perdere la pazienza anche a un santo.
Incredibile la figura del “keeper” che accudisce gli animali e che conosce e distingue per nome ben più di 30 pinguini che deve nutrire, facendo attenzione che ciascuno abbia la quantità di cibo e di integratori corretta. Oppure la passione che traspare dalle parole e dallo sguardo della responsabile dell’Education, Research & Conservation che sa raccontare con cuore tante piccole storie e tante cose sugli animali, per cui ascoltando, capisci che stai entrando in un mondo sconosciuto e affascinante.

Vivere nel “backstage” l’esperienza del parco è illuminante per capire e riflettere sull’importanza della persona nel creare un’esperienza magica per l’ospite.

Last but not least, per i tre giorni del training tenuto a parco aperto, abbiamo avuto con noi il direttore operativo che, nonostante tutte le incombenze e gli impegni, ha voluto ed è riuscito a partecipare, anzi è stato il promotore presso la proprietà dell’iniziativa.
Quanti manager avrebbero fatto altrettanto?
Sarebbero mai riusciti a ricavarsi lo spazio tra gli impegni con cui hanno saturato la propria agenda?

Abraham Maslow diceva che ciò che un uomo può essere deve essere.
Sono le infinite potenzialità che ciascuna persona ha, alcune organizzazioni riescono a svilupparle e a farle emergere altre solo a soffocarle.
Alcune aziende liberano energie altre le soffocano.
Alcuni “capi” ispirano, altri demotivano.
Alcuni obiettivi, target, appassionano perché hanno significato, altri appaiono vuoti.
Che stia nella risposta a questi opposti il segreto della motivazione?

Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra ma occorreranno sempre le persone perché il sogno diventi realtà.
Walt Disney

Design a better world
Buona settimana
Massimo

 

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